L’elefantino Enel prende Romano e Hermes (Prima Comunicazione)

All’Enel dilagano gli elefantini. Si trovano dappertutto in forma di portachiavi, accendini, fermacarte, statuette, cravatte, e quant’altro. Tutta colpa di un filmato fatto proiettare da Franco Tatò durante il suo primo incontro ufficiale con dirigenti e quadri. Prima immagine: un elefante addormentato (la vecchia Enel monopolista); seconda immagine: una carica degli elefanti (la nuova Enel alle prese con il mercato). Il tutto a simboleggiare lo sforzo d’immagine all’interno e all’esterno che accompagna la rivoluzione targata Tatò, amministratore delegato dalla fine di giugno ’96. Che ha tagliato (10mila dipendenti in pensione), ma anche ribaltato l’organizzazione (2mila nuovi incarichi), e provocato scompigli revocando agli industriali i cosiddetti “contratti interrompibili” a prezzo ribassato. Inoltre si prepara a entrare nella telefonia cellulare insieme alla Deutsche Telekom; vuole allargare l’attività dal core business (produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica) a campi contigui come termocombustione dei rifiuti, illuminazione pubblica, gestione delle acque, servizi alla clientela, e alternativi come l’informatica e l’engineering. E dovrà fare i conti con la privatizzazione e con la parziale liberalizzazione delle forniture di energia all’industria. Un quadro in cui per le relazioni esterne c’è da fare in abbondanza. Rifondate anche loro da Tatò, affidate nel novembre ’96 a Marco Pogliani, hanno ora rinforzato l’organigramma con Massimo Romano alle relazioni istituzionali e Carlo J.M. Hermes agli eventi. Il primo, 38 anni, viene dal gruppo Lucchini, di cui era direttore relazioni esterne. In passato è stato all’Ansaldo, alla Federacciai e all’Ilva. Il secondo, 47 anni, nato in Lussemburgo, viene dalla Olivetti, dove ha lavorato dall’85 in poi diventando direttore eventi, servizi e relazioni commerciali. In precedenza è stato in Luxair, British Airways e ComputerLand Europe. “Con loro si completa una struttura di comunicazione molto più accentrata rispetto al passato”, dice Pogliani, “con un’organizzazione regionale che serve gli obiettivi generali delle nuove divisioni volute da Tatò”. Il budget ’97, personale a parte, è di 20 miliardi circa. Fra i progetti di comunicazione in corso o in cantiere: la “settimana della comunicazione” per i manager Enel, sperimentata in luglio e in programma ogni sei mesi; un road show nei capoluoghi di regione avviato in questi giorni; la revisione del logo, della bolletta e dell’intera comunicazione con i clienti (ora gli utenti si chiamavano così); i progetti “Luce per l’arte” per l’illuminazione dei maggiori monumenti italiani, “Natura e territorio” per l’uso turistico e sportivo delle proprietà Enel, “cultura e industria” per l’apertura agli studiosi degli archivi della società e il programma “Porte aperte” che permette alla popolazione la visita degli impianti.