Confindustria ha scelto Stefano Parisi direttore (la Repubblica)

Roma – Fino ad un mese fa non si erano mai incontrati. Da adesso e per quattro anni Antonio D’Amato, presidente della Confindustria e Stefano Parisi, nominato ieri direttore generale dal parlamentino degli industriali, lavoreranno a strettissimo contatto in un tandem che tutti i pronostici danno per vincente, accomunati dalla stessa età, 43 anni, e da un carattere tenace e intraprendente.
“Stefano Parisi ha il profilo, la competenza e la determinazione giusti” ha dichiarato ieri D’Amato sottolineando il fatto che il nuovo direttore generale “ha una significativa esperienza in ristrutturazioni di sistemi complessi, una conoscenza approfondita di meccanismi decisionali della finanza e dell’economia pubblica, una forte esperienza nelle relazioni industriali”.
Per nulla scontata, la scelta di D’Amato è caduta su Parisi dopo aver vagliato per un mese diverse ipotesi. Una decisione controcorrente, poichè Parisi non proviene dalle file confindustriali, bensì da quelle della pubblica amministrazione, sia pure in posizione di alta responsabilità. Molti imprenditori nelle più importanti trattative con il governo se lo sono trovato difronte, a partire dall’84, quando era al ministero del Lavoro nella segreteria tecnica di Gianni De Michelis, e fino a tre anni fa, quando è diventato city manager del comune di  Milano a fianco del sindaco Albertini.
Sposato con una israeliana, padre di due figli, laureato in economia e commercio, Stefano Parisi, è stato capo della segreteria tecnica della vice presidenza del Consiglio (‘88 – ‘89) e del Ministero degli Esteri (’89 – ‘91). Tra il ‘92 e il ‘97 ha poi lavorato a palazzo Chigi con cinque diversi governi; il primo presidente del Consiglio a reclutarlo come capo del dipartimento degli affari economici fu Giuliano Amato, quindi Carlo Azeglio Ciampi, seguito da Silvio Berlusconi, da Lamberto Dini e da Romano Prodi lo confermarono nell’incarico. In quegli anni ha svolto un ruolo importante nelle trattative triangolari governo-sindacati-imprenditori sulla politica dei redditi, mettendo anche a frutto una lontana esperienza, subito dopo la laurea, all’ufficio studi della Cgil. Di certo un curriculum assai diverso da quello di Innocenzo Cipolletta, di cui Parisi prenderà il posto dal primo settembre prossimo.A quella data Cipolletta si insedierà alla Marzotto come presidente, dopo 15 anni passati in Confindustria, prima come direttore del centro studi, poi dal 1990 come direttore generale.
Ieri il direttivo di Confindustria ha anche nominato Stefano Lucchini – 38 anni, laurea in economia, ex ufficio stampa Montedison e ex direttore comunicazioni esterne Enel – come nuovo direttore dell’area comunicazione e immagine. Ora lo staff di D’Amato è completo.