Confindustria, Parisi direttore (Il Sole 24 Ore)

Stefano Parisi è il nuovo direttore generale

Roma – è Stefano Parisi il nuovo direttore generale della Confindustria. Il  Consiglio direttivo della confederazione degli industriali lo ha nominato ieri all’unanimità successore di Innocenzo Cipolletta, chiamato alla presidenza della Marzotto.
Il Consiglio direttivo di Confindustria ha espresso a Cipolletta “il più vivo ringraziamento e apprezzamento per l’attività svolta nei suoi 15 anni di permanenza di Confindustria, prima come direttore del centro studi e poi, dal novembre 1990, come direttore generale”. “Cipolletta – ha aggiunto il presidente Antonio D’Amato – ha guidato una Confindustria che ha saputo cambiare nel tempo i suoi compiti e il suo  assetto organizzativo, sviluppando la sua credibilità e autorevolezza e raggiungendo un risultato gestionale brillante”. Cipolletta, tra l’altro, con il suo nuovo incarico rimarrà all’interno del sistema di Confindustria.
L’impegno di Parisi diverrà operativo dal primo settembre. Quarantatre anni, sposato, con due figli, laureato in Economia e commercio, il nuovo direttore generale di Confindustria ha un lungo passato di pubblico amministratore. Dalla metà degli anni ottanta ha infatti ricoperto vari incarichi pubblici, prima al ministero del Lavoro e alla vicepresidenza del Consiglio, poi direttamente alla presidenza del Consiglio. Per molti anni, dal 1992 al 1997 ha ricoperto l’incarico di capo del Dipartimento per gli affari economici a Palazzo Chigi. In pratica, è stato l’esperto in economia dei Governi Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini e Prodi.
Dal 1997 è stato invece direttore generale del Comune di Milano, capofila di quei city manager che hanno aiutato il lavoro dei sindaci delle grandi città italiane in questi ultimi anni. Rilevante il suo apporto, soprattutto l’impegno per la esternalizzazione dei servizi e in generale l’ammodernamento dell’amministrazione cittadina. Ha avuto un ruolo determinante nella definizione del Patto di Milano, raggiunto senza l’assenso della Cgil.
A differenza del suo predecessore, non è un economista, ma ha certamente una grande conoscenza della macchina dello Stato, e questa è certamente una delle principali ragioni che hanno condotto alla sua scelta. C’è infatti sempre un nesso fortissimo tra le caratteristiche dell’uomo chiamato alla guida della confederazione e gli obiettivi di fondo che gli imprenditori in un particolare momento scelgono. Negli anni ottanta Confindustria fu guidata da un contrattualista, Paolo Annibaldi, perché il massimo impegno della confederazione era il dialogo con il sindacato e l’elaborazione di uno schema nuovo ed efficiente di relazioni industriali.
Negli anni novanta il timone passò ad un economista, Cipolletta, perché il compito degli imprenditori, ma più in generale dell’intero Paese, era quello di mettere a posto i conti pubblici.Così adesso che l’impegno della Confindustria è tutto proteso verso la modernizzazione del paese e la competizione si svolge essenzialmente a livello di nazioni, la scelta è caduta su un grande esperto delle tortuosità dello Stato, che però è stato in prima linea nel 1993 quando si mise a punto il grande accordo sulla politica dei redditi e più tardi nell’elaborazione delle linee di politica economica contenute in quell’accordo, a partire dai contratti d’area.
“Crediamo – ha detto non a caso Antonio D’Amato, presidente di Confindustria – che Stefano Parisi abbia il profilo, l’età, la competenza e la determinazione giuste per fare le cose che Confindustria si propone di portare avanti. Ha una significativa esperienza – ha sottolineato – maturata in molti anni di ristrutturazione di sistemi e macchine complesse, ha conoscenza approfondita dei meccanismi di decision making della finanza e dell’economia pubblica e ha una forte competenza in termini di relazioni industriali anche complesse”.
Nessun commento da parte di Parisi. Dispiaciuto Gabriele Albertini, il sindaco di Milano, che ha perso un valido collaboratore. “Parisi – ha detto – è come Ronaldo, te lo invidiano tutte le squadre”.
Sempre ieri il Consiglio direttivo di Confindustria ha nominato direttore dell’Area comunicazione e immagine Stefano Lucchini, che nel 1997 ha ricoperto la carica di direttore Stampa e comunicazioni esterne all’Enel.

Massimo Mascini