Madonna di Foligno torna a casa dopo due secoli, emozione per capolavoro Raffaello (AGI)

Foligno (Perugia) – Un grande evento culturale e spirituale, reso possibile dalla sinergia di soggetti diversi. Si è respirata un’emozione tangibile durante la cerimonia di inaugurazione dell’esposizione della Madonna di Foligno nella città dove il capolavoro di Raffaello e’ rimasto 217 anni, prima di essere requisito e portata in Francia in epoca napoleonica. Il dipinto, esposto da oggi nella Chiesa del Monastero di Sant’Anna di Foligno dopo lo straordinario successo con 240mila visitatori a Palazzo Marino di Milano, resterà visibile gratuitamente fino a domenica 26 gennaio con visite guidate dalle 9 alle 19.30.
“Oggi, dopo due secoli – ha sottolineato il sindaco di Foligno, Nando Mismetti – la Madonna di Foligno torna, per qualche giorno, a casa: è un evento di grande rilevanza culturale e spirituale, che segnerà in maniera indelebile la storia della nostra città e della nostra regione perché è la prima volta che un’opera di Raffaello torna in Umbria. Questo straordinario risultato – ha aggiunto – è stato possibile grazie alla sensibilita’ della Santa Sede e dei Musei Vaticani e all’apporto determinante di Eni: grazie a nome di tutta la città di Foligno”.
“Nulla è impossibile a Dio e nemmeno agli uomini quando riescono a mettersi insieme”, ha sottolineato il vescovo di Foligno Gualtiero Sigismondi.
“Tutti – ha affermato il presule – hanno dato prova di grande unità di intenti. Il mio grazie va a tutti coloro che hanno contribuito a far tornare a respirare l’aria di casa a questo capolavoro, che io mi permetterò di far tornare ad essere, per qualche giorno, una pala d’altare, dicendo messa sotto lo sguardo della Madonna”.
Il presule ha rimarcato l’eccezionalita’ di un dipinto per ammirare il quale “basta un attimo e non e’ sufficiente l’eternita’”. Decisivo per la realizzazione dell’esposizione il contributo dell’Eni. “Quando abbiamo ricevuto la lettera del sindaco e del vescovo ci siamo attivati subito – ha spiegato il direttore delle relazioni internazionali e comunicazione dell’Eni, Stefano Lucchini -.
Qualcuno temeva il parere del professor Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, che invece e’ stato subito entusiasta. Questa operazione rappresenta perfettamente il dna dell’Eni, a cui piacciono le sfide difficili perché, come diceva Enrico Mattei, “in fondo il futuro è di chi lo sa immaginare”.
E riportare la Modonna di Raffaello a Foligno in cosi’ poco tempo è stata una sfida difficile ma appassionante, un evento che resterà nei secoli non solo nella storia di Foligno, ma del Paese”. A confermare l’entusiasmo per questo allestimento straordinario, e’ stato lo stesso Paolucci. “Avevo un debito con Foligno che risale a quando ero commissario per il restauro della Basilica di Assisi e non riuscimmo a salvare dal crollo il “torrino” della torre civica. Fu un momento terribile, che vissi come una sconfitta. Per questo ho accettato subito e ringrazio l’Eni che ha permesso a me di saldare un debito e a Foligno di riavere il suo quadro”.
Sull’opera, Paolucci ha dispensato parole di grande competenza e passione. “E’ un dipinto speciale – ha detto – perché la Madonna di Foligno è come una porta aperta verso il Paradiso”.
Secondo il direttore dei Musei Vaticani “si tratta della rappresentazione dell’Umbria piu’ bella che esiste in pittura.
Ho detto al sindaco che io ne farei il simbolo della città”.