Parisi, da Palazzo Marino a direttore di Confindustria? (l’Unità)

C’è chi dice che le valige, Parisi, le ha già fatte e che Albertini è disperato. La partenza del city manager si aggiunge con altri ricambi nella giunta, ricambi che potrebbero convincerlo a non ricandidarsi alla poltrona di sindaco di Milano e lasciare il posto al presidente della Sea, ex presidente di Confindustria, Giorgio Fossa. Già Confindustria. Perché è dell’associazione degli industriali che ci stiamo interessando e, nello specifico di Stefano Parisi che andrà nella squadra di Antonio D’Amato per ricoprire il ruolo di direttore generale al posto di Innocenzo Cipolletta diretto alla Marzotto.
Dopo voci, candidature e autocandidature, simpatie e conoscenze, è ormai certo che sarà l’attuale city manager di Milano a trasferirsi nella Capitale per approdare in viale dell’Astronomia. Parisi, eminenza grigia con molti rapporti e molta discrezione, conosce bene la macchina amministrativa e sarà di grande aiuto al neo-presidente degli industriali che in poco tempo deve far vedere la capacità innovativa che dovrebbe nascondersi dietro la sua elezione. Il curriculum di Parisi è di tutto rispetto e, qualcuno sostiene, di qualche sospetto. Sospetto di simpatie berlusconiane fugate, almeno all’apparenza, da un passato che lo vede nascere in Cgil e passare per palazzo Chigi sotto vari inquilini. Responsabile del dipartimento politico economico, da Amato in poi, Ciampi e Berlusconi compresi, tanto per fare qualche nome. Animatore dell’associazione “ Amici di Mario Rossi”, alti dirigenti della burocrazia, tecnocrati, riuniti dalla comune idea di porsi il problema del rapporto tra pubblica amministrazione e società civile. Un liberal-socialista arrivato con Gianni De Michelis alla direzione generale del Lavoro e come tanti ex socialisti ora vicino a Forza Italia? Forse, ma non è detto. E non sarebbe comunque stata la qualità che avrebbe fatto cadere la scelta di D’Amato su di lui (l’ultimo candidato a mettere in forse Parisi sarebbe stato Maurizio Galluzzo, amministratore delegato de Il Sole 24 Ore).
Via a Parisi, dunque. Ma altri stanno già preparando i bagagli per via dell’Astronomia. Per quel “pensatoio” che nei giorni scorsi si consigliava dalle pagine de Il Foglio? Di consiglieri “il principe” ne ha già avuti (Mario Baldassarri e Orazio Maria Petracca, l’hanno aiutato per la relazione d’esordio), e altri ne avrà. A capo delle relazioni esterne è atteso Stefano Lucchini, in partenza dall’Enel.

Fernanda Alvaro