Lucchini senza limiti (Prima Comunicazione)

Eni è un nome incistato nell’immaginario collettivo degli italiani come uno dei pezzi importanti della nostra storia politica e industriale. Una grande realtà dai confini però un po’ indistinti. Ma basta andare sul siti Internet, austero e super informato, del gruppo www.eni.it e ci si rende conto di cosa si nasconde dietro l’acronimo di Ente nazionale idrocarburi. “Persone, tecniche e mezzi che superano i loro limiti”, come dice lo slogan che introduce alla presentazione dell’azienda: una compagnia internazionale, presente in circa 70 Paesi con circa 71.500 dipendenti, quotata nella borse di Milano e di New York, “che opera nelle seguenti attività: petrolio, gas naturale, generazione di energia elettrica, ingegneria e costruzioni, petrolchimica…”, con risultati nel 2004: “Ricavi consolidati di 58,3 miliardi di euro, utile netto di 7,3 miliardi di euro, ritorno sul capitale investito del 18,8%”.
Questo è solo un assaggio di cosa è l’Eni e del motivo per cui Stefano Lucchini, che se ne stava felicemente a BancaIntesa, è stato percorso da una spinta irrefrenabile a dire di si quando Paolo Scaroni, il nuovo amministratore delegato del gruppo, gli ha offerto l’incarico di direttore della Comunicazione dell’Eni. Manager convinto che la comunicazione sia una leva strategica nella gestione di un grande gruppo, e il lavoro della direzione di Gianluca Comin all’Enel lo prova, Scaroni appena arrivato all’Eni si è trovato nell’urgenza di sostituire Eugenio Palmieri, il direttore Relazioni istituzionali e comunicazione della gestione Mincato che, con grande stile, aveva dato le dimissioni (è stato nominato presidente di Snamprogetti). Scelta naturale era quella del fido Comin, che invece ha preferito continuare  il suo lavoro all’Enel, così dopo un rapido giro di orizzonte Scaroni ha puntato su Lucchini, la cui reputazione e storia professionale calzano come un guanto alle esigenze dell’Eni. Romano, 43 anni, lareato in economia e commercio alla Luiss, Lucchini ha iniziato a lavorare come assistente parlamentare presso la commissione Finanze di Montecitorio nel gennaio dell’85. Due anni dopo entra nel mondo dell’impresa e lo fa all’ufficio studi della Montedison. Grazie alla sponsorizzazione di Foro Buonaparte, Lucchini si trasferisce negli Usa, a Washington, e ha il privilegio di essere il primo cittadino non americano ammesso a collaborare con una commissione parlamentare, la Energy and commerce. Torna in Italia nell’88, va a Milano nell’ufficio stampa del gruppo Ferruzzi-Montedison. Ci rimane per due anni prima di riattraversare l’oceano, destinazione New York, come direttore corporate communication del gruppo allora guidato da Raul Gardini. Nel ‘92 Lucchini rientra in patria prima come vice direttore dell’ufficio stampa e poi come direttore delle relazioni con gli investitori istituzionali. Nel frattempo a Roma sulla poltrona di amministratore delegato dell’Enel si siede Franco Tatò. Ed è proprio il manager milanese a chiamare nel gennaio del ‘97 Lucchini nella capitale con l’incarico di responsabile delle comunicazioni esterne alle dirette dipendenze di Marco Pogliani. Con l’uscita di quest’ultimo dall’Enel, Lucchini diventa direttore stampa e comunicazioni esterne e si occupa anche di investor relations  alla vigilia della privatizzazione “elettrica”. Nel luglio del 2000 Lucchini decide di accettare l’offerta del direttore  generale di Confindustria, Innocenzo Cipolletta, per la direzione comunicazione e immagine, un’esperienza che dura esattamente un anno, perché nel giugno 2001 Lucchini torna all’Enel dove nel novembre 2001 viene promosso direttore Stampa e comunicazione. Nel maggio del 2002 Corrado Passera, arrivato a Banca IntesaBci come amministratore delegato, cerca un professionista che lo aiuti a rilanciare l’immagine del grande gruppo bancario e sceglie Lucchini che nel giugno del 2002 arriva a Milano come direttore Comunicazione, portandosi dall’Enel, come responsabile dell’ufficio stampa, Costanza Esclapon, e per l’immagine e pubblicità Fabrizio Paschina. Passano tre anni intensissimi, segnati da tappe fondamentali come la presentazione nel settembre del 2002 del piano industriale con cui Passera mette le basi per il nuovo gruppo Banca Intesa, nato dall’integrazione di Cariplo, Comit e Banco Ambrosiano: è un lavoro imponente che ha grandi implicazioni anche per la comunicazione. Il 13 luglio 2005 Corrado Passera e il presidente Giovanni Bazoli presentano il nuovo piano industriale 2005-2007 di Banca Intesa e dichiarano il completamento del rilancio e nuovi importanti obiettivi. È l’ultimo grande incontro con gli analisti finanziari e la stampa organizzato da Lucchini per il Gruppo. Il giorno dopo, seduto nel suo bell’ufficio che affaccia sui tetti di via verdi, mentre sfoglia i giornali che portano ampi servizi sulla presentazione (Finanza&Mercati titola “La Borsa brinda”) Lucchini ha un brivido di emozione: un bel capitolo della sua vita professionale si è chiuso. Da lunedì 18 luglio comincia il lavoro all’Eni.