Eni modello «major» Scaroni promuove Sardo (Corriere della Sera)

MILANO – Paolo Scaroni mette mano alla struttura di vertice dell’ Eni. Con quattro ordini di servizio diffusi il giorno della Vittoria e dell’ Unità d’ Italia, il 4 novembre scorso, l’ amministratore delegato del Cane a sei zampe ha risistemato l’organigramma della compagnia rendendolo più simile alla struttura delle altre major internazionali, si dice a Metanopoli. Il gruppo ha adottato un modello «più accentrato», si aggiunge, raggruppando diverse funzioni. E nel riassetto spicca la nomina di uno dei manager della vecchia guardia di Scaroni, l’ ex Enel Salvatore Sardo, alla nuova qualifica di «Ccoo», «Corporate chief operating officer». Dopo un triennio passato senza quasi operare ritocchi sostanziali al sistema di governo, Scaroni ha dato il via a una sforbiciata nei «riporti»: dai diciassette manager con diretto accesso al capoazienda ora si scende a tredici. Un po’ più vicini a ciò che accade ad esempio alla Total, aggiungono gli uomini Eni, dove i dirigenti a stretto contatto con il «Ceo» Christophe de Margerie sono otto, e alla Exxon, dove a Rex Tillerson fanno capo «solo» undici dirigenti. Fino a ieri direttore del personale, le competenze di Sardo (ex Telecom e Seat) sono però aumentate notevolmente, visto che la delicata direzione degli acquisti, carica che ricopriva quando era all’ Enel, è passata sotto la sua responsabilità insieme alla security e al settore informatico che già aveva. In tandem con il nuovo «Chief financial officer» Alessandro Bernini (nominato lo scorso agosto) e ai direttori generali delle aree operative Claudio Descalzi, Domenico Dispenza e Angelo Caridi (tutti e tre nominati sotto l’ era Scaroni) costituirà una sorta di prima linea della compagnia. Nel rimescolamento un altro dei «fedelissimi» di Scaroni, Rita Marino, responsabile dell’ audit, ha guadagnato qualcosa: una più prestigiosa carica da direttore. Sardo e Marino nel 2005 avevano lasciato l’ Enel spostandosi al seguito di Scaroni, che aveva chiamato con sé anche Marco Alverà (ora in posizioni chiave alle dipendenze di Descalzi) e da Intesa Stefano Lucchini. A quest’ ultimo, direttore delle relazioni istituzionali e della comunicazione, adesso vanno anche le relazioni istituzionali internazionali e le sedi di rappresentanza estere.

Stefano Agnoli