Quotidiano in classe, insegnanti a Milano per il primo seminario (Corriere della Sera)

Incontro Osservatorio giovani-editori

Milano – La prima giornata di formazione per i docenti del Quotidiano in Classe è incorniciata da una Milano umida di pioggia. Ad opitare il folto gruppo di professori – circa 220, in rappresentanza degli olte 44mila che quest’anno aderiscono al progetto – sono le aule della Cattolica; ad accoglierli, il presidente dell’Osservatorio Giovani-Editori Andrea Ceccherini, che dopo un benvenuto rivolto “a voi che siete l’anima e il motore della nostra iniziativa” ricorda come l’edizione di quest’anno – che coinvolge quasi 1,8 milioni di ragazzi, in pratica 7 studenti che 10 – sia dedicata “al rilancio della Cenerentola della scuola italiana: la lezione di educazione civica”. Un’intenzione che ricalca perfettamente, a quanto pare, le convinzioni del ministro Gelmini, che proprio il 4 marzo scorso ha diramato un documento di indirizzo sulla sperimentazione dell’insegnamento di Cittadinanza e costituzione. Una materia nuova, che può essere insegnata anche – così Ceccherini – “usando il quotidiano come un mezzo per rendere i giovani più partecipi agli avvenimenti che accadono intorno a loro”. Al centro della giornata – cui ne seguiranno altre 4 sparse per l’Italia, da Venezia a Salerno – c’è, non a caso, la politica: un segmento importante dell’informazione, spesso però giudicato “ostico” dai lettori più giovani. Un settore, riassume il condirettore del Corriere della Sera Luciano Fontana, “che sicuramente suscita riserve e passioni, ed è spesso giudicato chiuso e autoreferenziale, olte che meno oggettivo e fazioso”, ma di cui è fondamentale occuparsi tutelando “valori come obiettività, pluralismo e indipendenza”. Che il tema sia sentito, lo confermano le domande dei docenti, dalla “caccia” ai retroscena alla necessità di fornire informazioni tecniche sulla Costituzione o sul funzionamento dello Stato. Ma c’è anche spazio, con l’intervento di Antonello Perricone, ad di Rcs Mediagroup, per una riflessione sull’annus horribilis (“che grazie a Dio sta terminando”) dell’editoria, con un invito a vederlo “non come una crisi, bensì come una trasformazione”; mentre Stefano Lucchini, direttore Relazioni istituzionali e comunicazione Eni, con le sue riflessioni sull’ “importanza dei temi dell’energia” apre la strada all’intervento del chimico (e membro dell’Accademia dei Lincei) Sergio Carrà. A Piero Cattaneo e Carlo Sorrentino, pedagogista e sociologo, spetta la parte più strettamente formativa, prima che i docenti si dividano nei 6 gruppi di lavoro che chiudono la giornata. Ed è ancora Ceccherini a tirare le fila del discorso, ricordando come “al centro del nostro lavoro ci siano i ragazzi: dobbiamo trasmettergli l’importanza del pluralismo delle opinioni, della libertà di pensare”. Perchè “a scuola è importante non limitarsi ad essere formatori di studenti, ma diventare educatori di cittadini”.

Ga.Ja.