Comunicare, l’arte facile più difficile (la Padania)

In un manuale, Stefano Lucchini e Gianni Di Giovanni, manager Eni, svelano principi e “trucchi” del mestiere

Scriveva Goethe: “Comunicare l’un l’altro, scambiarsi informazioni è natura; tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura”. Ma nel mare magnum che è oggi il mondo dell’informazione e della comunicazione, la precondizione per lanciare messaggi efficaci e comepetitivi è un patrimonio di conoscenze di base, per la cui acquisizione può rivelarsi molto utile un manuale come Niente di più facile, niente di più difficile, scritto a quattro mani da Gianni Di Giovanni e Stefano Lucchini (Fausto Lupetti Editore, pagine 171, euro 15). Il volume viene presentato stamane all’Università IULM dello stesso Di Giovanni – Eni, Senior Vice President External Communication, Alberto Abruzzese – IULM, Pro Rettore e docente, Nello Barile – IULM,  docente Sociologia della Comunicazione, Alessandro Plateroti – Il Sole 24 Ore, Vice Direttore. Un manuale, dicevamo, rivolto essenzialmente alla comunicazione d’impresa, pratico, completo, semplice e diretto. “Gli autori – scrive nella presentazione il Direttore del Corrire della Sera, Ferruccio De Bortoli – sono prodighi di consigli pratici, ma nei primi capitoli sono estremamente attenti a trasmettere una regola aurea. Sapere perfettamente che cosa e chi si comunica e avere un’idea sufficientemente precisa del pubblico di riferimento. Spesso non è così: si va a tentoni o per approssimazioni artigianali. Una comunicazione ridondante, imprecisa, o fuori target trasforma l’utente finale in quello che Max Picard definiva, disprezzandola, una mera “appendice del rumore”. Un rumore di fondo che spesso non consente di distinguere il sostanziale dall’effimero. Ciò è particolarmente vero nella rete che esalta il meglio e il peggio (che tende a prevalere) della comunicazione”. Indicativa di come si struttura il discorso è la scansione dei capitoli: Principi base della comunicazione; La comunicazione di parte; L’azienda; La comunicazione giornalistica; I media: chi sono e come lavorano; I media e l’azienda; L’ufficio stampa; Gli eventi e la loro ideazione; Una giornata di lavoro. “Obiettivo fondamentale della comunicazione – scrivono gli autori nel capitolo I media e l’azienda – è trasmettere un’immagine positiva dell’azienda, ma affinchè questa non si riveli una pratica sterile e casuale deve poter poggiare su alcuni punti fermi. Preliminare a ogni piano strategico di comuniacazione è la conoscenza profonda della natura dell’impresa, dei principi che la ispirano e della direzione in cui si muove. Questi elementi che ne costituiscono la carta d’identità sono comunemente definiti: mission (posizione attuale e finialità di breve periodo), vision (proiezione dell’azienda sul medio periodo), values (i valori che orientano le azioni) e strategy (i mezzi con cui si intende passare dalla mission alla vision)”.

Chi sono gli autori

Dopo  l’università – Economia alla LUISS di Roma per il primo, Scienze Politiche alla Sapienza per il secondo – Stefano Lucchini (48 anni, sposato con due figli) e Gianni Di Giovanni (47 anni e tre figli), sono entrambi approdati alla professione manageriale nello stesso settore, la comunicazione, del quale hanno raggiunto i vertici. Attualmente Lucchini è docente all’Alta Scuola di Giornalismo all’Università Cattolica di Milano e visiting fellow all’Università di Oxford, mentre Di Giovanni è docente in un Master organizzato dalla facoltà di Scienze Politiche della Cattolica e collabora con la cattedra di Sociologia delle Comunicazioni di Massa dell’Università La Sapienza di Roma.
Nei quasi trent’anni di conoscenza non si sono mai persi di vista, seguendo l’uno la crescita dell’altro, Lucchini tra Enel, Confindustria e Gruppo Banca Intesa e Di Giovanni tra Tim, Telecom Italia e Wind. Dal 2005 lavorano fianco a fianco in Eni dove sono, rispettivamente, Public Affairs and Communication-Senior Executive Vice President e Senior Vice President External Communication.

 

Roberto Brusadelli