La vera storia del logo che segnò l’epoca (Corriere della Sera)

Le statali italiane e le prime aree di rifornimento fanno da sfondo al racconto di Giorgio Bassani qui (in parte) pubblicato, «Da Ferrara a Roma con sosta e cena in Umbria», che apparve nel 1958 nella rivista aziendale Eni «Il Gatto Selvatico», diretta da Attilio Bertolucci: la rivista è tra i materiali della mostra «Il cane a sei zampe», organizzata dall’Eni, che si apre oggi in Sala Buzzati nell’ambito della Milanesiana, la rassegna ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi. Ma ha un’ambientazione analoga, sulle statali degli anni 50, anche un aneddoto poco noto, che racconta come il logo di Luigi Broggini (in realtà vincitore di una sezione solo secondaria del concorso voluto da Enrico Mattei) sia diventato simbolo storico dell’Eni. «Nel novembre 1952 – spiega Lucia Nardi, responsabile delle iniziative culturali Eni e tra i curatori della mostra con Stefano Lucchini, direttore delle relazioni istituzionali e comunicazione dell’Eni, e Giuseppe Accorinti ex ad dell’Agip petroli – Mattei è in viaggio per Milano in auto, e ai bordi della strada spiccano i cartelloni gialli del carburante Supercortemaggiore, con il cane a sei zampe. Si tratta forse dell’unico punto di riferimento sull’Aurelia immersa nella nebbia, tanto che a un certo punto Mattei esclama: “Ma perché stiamo a impazzire con tutti quei marchi?” e così promuove il logo sul campo». La mostra «Il cane a sei zampe», aperta fino al 19 luglio in Sala Buzzati (via Balzan 3, orario 12-20 e durante gli incontri), ripercorrerà la storia dell’azienda, scandita dai restyling del marchio nel ’78, nel ’98 e nel 2009, e chiarirà anche le leggende fiorite intorno al logo. «Con il lavoro in archivio – conclude la Nardi – si è potuto capire che fu Broggini a disegnare il cane con sei zampe: non si trattò di una correzione di Mattei. Ma si è scoperta traccia di quel viaggio del ’52». La mostra (che arriva a Milano dopo il Vittoriano di Roma e la Biblioteca Classense di Ravenna e proseguirà in altre città come Mantova e Venezia) esporrà fotografie e documenti originali, filmati, sketch dal Carosello, gadget (come il cane di pannolenci, il gioco da tavolo «Metanopoli» o l’acquario ispirato al logo) e altro materiale proveniente dall’archivio aziendale e da privati. In esposizione anche le vignette di Ettore Scola per gli opuscoli dedicati ai rivenditori (il regista fu autore a 18 anni dello slogan «Il cane a sei zampe amico fedele dell’uomo a quattro ruote») e appunto la rivista «Il Gatto Selvatico» diretta dal 1955 al ’65 da Bertolucci, con gli scritti di Bassani, Anna Banti, Giovanni Comisso, Giuseppe Dessì e Carlo Emilio Gadda tra gli altri.