Un libro per non annegare nel mare della comunicazione moderna (Il Foglio)

Una delle tante anomalie dei manager italiani è la distanza siderale con il mondo educational. In Inghilterra e negli Stati Uniti molti manager superpagati con ruoli chiave in grosse corporation considerano la scrittura di un libro dedicato alle giovani generazioni che si affacciano al mondo del lavoro come una tappa fondamentale della loro carriera. Un segno di umiltà e, al tempo stesso, di prestigio. Il caso di Stefano Lucchini e Gianni Di Giovanni, che oggi ricoprono i due ruoli principali della comunicazione del gruppo Eni (rispettivamente Relazioni istituzionali e Comunicazione esterna), rappresenta invece una felice eccezione nel panorama manageriale italiano. Nelle scorse settimane è uscito per Fausto Lupetti Editore “Niente di più facile, niente di più difficile – Un manuale (pratico) per la comunicazione”. Di Giovanni e Lucchini, oltre ad avere una più che ventennale esperienza professionale nella comunicazione di importanti aziende italiane (Enel, Telecom Italia, Gruppo Banca Intesa, Wind), hanno anche un solido legame con il mondo accademico come docenti presso l’Università Cattolica di Milano. Il libro è un utile e conciso manuale che offre un ventaglio completo si strumenti e indicazioni pratiche su come si svolge il mestiere del comunicatore oggi in Italia, unendo competenze tecniche e “how to” sulle principali forme di comunicazione aziendale a riflessioni di buon senso e osservazioni ricavate dal mondo reale. Un signore che sta per annegare in un bicchier d’acqua è l’efficace immagine-metafora che fa da copertina al libro: l’acqua rappresenta la comunicazione in cui tutti noi siamo immersi e che permea le nostre vite professionali e personali. La forza di questo libro è quella di aggregare in un unico discorso le regole della comunicazione, la logica dei media italiani e le strategie dell’azienda. È quindi un manuale utile per chi approccia il mondo della comnicazione, ma anche per chi c’è dentro da tempo e si è dimenticato per strada i fondamentali. E purtroppo quest’ultima categoria è sempre più vasta: non passa giorno senza vedere comunicati stampa scritti con i piedi, eventi che non hanno niente da comunicare, responsabili di p.r. senza tatto o addetti stampa incapaci di gestire una situazione di emergenza. Mai come in questi tempi è necessario saper comunicare. La crisi che stiamo attraversando e che molti descrivono come una crisi di fiducia, è più semplicemente una crisi di verità. Oggi il comunicatore è chiamato ad acquisire credibilità e autorevolezza e a diventare presso l’opinione comune sempre più un fornitore di contenuti attendibili e carichi di verità. La comunicazione è un processo dinamico, circolare e interattivo e oggi lo è ancor di più perchè – grazie a Internet – non solo gli stakeholders (ovvero le persone che sono coinvolte nel processo aziendale e che, più o meno direttamente, sono in grado di influenzarne gli esiti) ma anche i semplici clienti e consumatori hanno il controllo dell’informazione e sono in grado di influenzare l’opinione pubblica. Non a caso alla comunicazione on line viene viene dedicato un ampio capitolo. Gli autori sono i prima a rilevare che le nuove tecnologie disponibili su Internet stanno mutando il panorama produttivo e sociale e quindi anche informativo. Nel libro si evidenziano tutti i pregiudizi, spesso superficiali, che l’editoria tradizionale e una parte dell’opinione pubblica hanno nei confronti dell’informazione on line e del Web 2.0, ma si rilevano anche le mille opportunità che sia le testate sia le aziende possono sfruttare per ampliare e migliorare la propria forza comunicativa. Quello che si accenna soltanto nel libro, per motivi di spazio, riguarda le possibili forme di ascolto, collaborazione e dialogo offerte dalla rete, anche con chi esprime il dissenso, e che rappresenta il nuovo paradigma che oggi le aziende non riescono ancora a gestire (consiglio di leggere l’efficace “World Wide We” di Mafe De Baggis – Apogeo Editore). Questo gli autori del libro lo sanno bene, essendo Eni una delle aziende a livello mondiale che meglio si sta muovendo in rete: solo pochi giorni fa è stata pubblicata la H&H Webranking, la classifica della società svedese Hallvarsson & Halvarsson dove il cane a sei zampe si è aggiudicato per il terzo anno consecutivo il titolo per la migliore comunicazione finanziaria on line.

Michele Boroni