Giovani e arte. Un grande amore a ostacoli (Il Giorno)

Card gratuita in Triennale

Giovani e cultura. Un accostamento che in Italia è sempre più difficile da realizzare. La crisi e le promesse di una ripresa, che non accenna a manifestarsi, spingono i ragazzi a orientarsi verso studi scientifici ed economici, in grado di garantire un futuro più sicuro. Ma, se è vero che per necessità molti abbandonano sogni e velleità artistiche, è altrettanto forte nei ragazzi il desiderio di creare e sperimentare. I dati presentati ieri mattina alla Triennale di Milano non lasciano spazio ai dubbi: nel corso del 2012 sono stati 430mila i visitatori che sono passati per uno dei poli espositivi più importanti della città, di questi più del 25% sono studenti con un’età compresa tra i 19 e i 25 anni. E proprio per favorire questo pubblico giovane è nata Eni T-card studenti, un progetto che porta la firma del “Cane a sei zampe” e della Triennale, e che si rivolge a oltre 90mila ragazzi che si dedicano allo studio e allo sviluppo della creatività e del design. Sono 29 le scuole di alta formazione e gli atenei coinvolti in questa iniziativa che abbraccia quattro città, Milano, Torino, Bologna e Verona. “In questi tempi di crisi anche il prezzo di un biglietto d’ingresso a una mostra può essere una barriera – ha spiegato Claudio De Albertis, presidente della Triennale -. Ci siamo così rivolti all’Eni per chiedere di abbatterla, consentendo a tutti gli studenti universitari e a quelli che si occupano di creatività di venire liberamente in Triennale per tutto il 2013, anche ogni giorno, se lo desiderano”. All’appello lanciato dal polo milanese, l’Eni ha risposto senza esitare. Stefano Lucchini, responsabile delle Relazioni internazionali e della comunicazione del “Cane a sei zampe”, ha sottolineato l’importanza della formazione e dello studio per i ragazzi. “Quello che imparate oggi, vi servirà per il futuro”, ha affermato nel corso dell’incontro a cui hanno preso parte anche i rettori e i direttori dei corsi delle principali università milanesi che hanno accolto l’iniziativa con entusiasmo. Per ottenere la Eni T-card lo studente che appartiene alle università, accademie o scuole post diploma nell’elenco si può recare alla Triennale fino a domenica 30 marzo 2013, munito del libretto o del badge universitario e di un documento di identità, e ritirare il form di registrazione che, una volta compilato, gli permetterà di ricevere in pochi minuti la sua card (la tessera è strettamente nominale). E la Triennale, che continua a definirsi come “una fabbrica della cultura”, a soli tre anni dal 2010, quando era stata dichiarata una perdita di crica un milione e 300mila euro, sembra anche aver risolto i problemi di bilancio, preparandosi a un 2013 ricco di eventi e mostre che gli studenti potranno visitare gratuitamente. “Abbiamo un bilancio di circa 10 milioni di euro, a cui il settore pubblico contribuisce per meno del 25%, il resto circa 7 milioni e mezzo, è frutto della capacità di autofinanziamento”, ha dichiarato De Albertis che ha anche illustrato come a fine novembre sia stato approvato un preconsuntivo del 2012 con un avanzo di circa 900mila euro e un bilancio preventivo 2013 con un avanzo di circa 500mila euro. La perdita del 2010, insomma, sarebbe stata recuperata e per il 2013 la parola d’ordine è ottimismo. La crisi c’è ma in Triennale si è decisi a combatterla a colpi di vernissage, design e architettura. Grande attesa, dunque, per la mostra “Senza pericolo. Architettura e sicurezza” che, oltre ad aver ottenuto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, riafferma la centralità dell’architettura in Triennale. Ma ci sarà spazio anche per l’esplorazione del rapporto sempre vivo tra arte e scienza con “Benzine”, con l’esposizione dedicata ai 150 anni del Politecnico di Milano e con quelle di Alvaro Siza e Souto de Moura, premi Pritzker per l’architettura. “Abbiamo stretto la cinghia ma non abbiamo dimunuito la quantità e la qualità della nostra offerta. Abbiamo tanti visitatori, ma ne vogliamo sempre di più”, ha concluso il presidente Claudio De Albertis. Ai giovani, dunque, cogliere la possibilità di rendere la Triennale un luogo attivo e dinamico, dove la cultura non solo si osserva ma si vive e si costruisce giorno dopo giorno.

Benedetta Guerriero