Scaroni incantato: “Una scelta perfetta per un grande successo” (Corriere dell’Umbria)

FOLIGNO – I diecimila visitatori che in meno di 48 ore si sono messi in fila a davanti al monastero di Sant’Anna per ammirare la Madonna di Foligno, fanno impallidire i numeri registrati a Milano.  Dove le presenze sono state 240 mila in  45 giorni. “Qui a Foligno il successo del la mostra è straordinario, neppure noi ce  lo aspettavamo”: circondato da telecamere e taccuini, l’amministratore delegato  di Eni, Paolo Scaroni, è entusiasta dell’ac coglienza riservata al capolavoro di Raffaello. ‘Alla vigilia di questo evento avevo qualche timore rispetto alla collocazione dell’opera – ha aggiunto Scaroni uscendo dalla piccola chiesa in cui si trova il dipinto – ma devo dire che i miei dubbi sono subito svaniti non appena entrato in questo meraviglioso monastero”. L’ad di Eni era atterrato con il Falcon della sua compagnia all’aeroporto di San’Egidio intorno alle 15 e mezz’ora dopo era in piedi al centro della sala consiliare del municipio folignate. Ad accoglierlo, il sindaco Mismetti, il vescovo Sigismondi, il direttore della sala stampa del Sacro convento, padre Erizo Fortunato, il presidente della Fondazione Carifo Cianetti, la dottoressa Garibaldi e il presidente della Quintana Metelli. Dopo un breve saluto e uno scambio di doni con il primo cittadino, Scaroni ha ammirato per qualche minuto gli affreschi della sala consiliare. ‘Ma chi è il folignate più illustre della storia?”, ha domandato a bruciapelo a chi gli stava accanto. “Giuseppe Pienuarini, l’architetto che ha progettato la Scala di Milano”, gli hanno risposto. Una stretta di mano agli assessori e ai consiglieri comunali presenti nella sala e poi via verso il monastero di Sant’Anna dove era previsto il momento clou della visita. Accompagnato da Stefano Lucchini, direttore delle relazioni internazionali di Eni, da Angela Messa e da Lamberto Dolci, entrambi dirigenti di Eni, l’amministratore delegato si è concesso qualche minuto, in assoluto silenzio, di fronte alla Madonna di Foligno, il capolavoro di Raffaello per cui tutta questa colossale e perfetta macchina organizzativa si è messa in moto. All’uscita dalla piccola chiesa si è fermato a scambiare qualche battuta con giornalisti. “Ci voleva l’Eni per riportare questo dipinto a Foligno”, ha subito detto sorridendo. E a chi gli chiedeva se fosse ipotizzabile una pennanenza più lunga dell’opera in città, Scaroni ha risposto che per quanto li riguarda non c’è alcun problema, “ma è una decisione che spetta ai Musei Vaticani”. Un fatto è certo e pure l’ad di Eni lo ha ribadito: “II successo che sta avendo questa mostra è eccezionale, addirittura maggiore di quello ricosso a Milano”.
Accompagnato da una raggiante suor Clotilde, una delle dieci sorelle dell’ordine terziario francescano che hanno il privilegio di vivere all’interno del monastero, Scaroni ha poi visitato i locali dell’antico e suggestivo edificio religioso. Muri di pietra, affreschi e tavoli di noce hanno letteralmente incantato l’ospite speciale che prima di salutare le suore le ha rese ancora più felici accettando di buon grado un bicchierino di limoneello rigorosamente fatto in casa, così come i biscotti assaporati in compagnia del sindaco. Prima di tornare a bardo del jet che lo stava aspettando a Sant’Egidio, Scaroni a Foligno ha compiuto un’altra tappa: destinazione chiesa dell’Annunziata. Dove da tre anni è sdraiata, coprendo l’intera navata, la calamita cosmica di Gino de Dominicis. Uno scheletro gigante, un’opera d’arte che di per sé vale un salto in città e che è stata acquistata con lungimiranza dalla Fondazione Cassa di risparmio di Foligno. Anche qui, di fronte ai due ciceroni d’eccezione, ovvero l’architetto Giancarlo Partenzi e la professoressa Rita Marini, Scaroni non ha esitato nel definire eccezionale sia il lungo, per come è stato recuperato, sia la scultura inserita in questo straordinario contesto. Un altro biglietto da visita che la città può mostrare con orgoglio.

Alfredo Doni