A braccetto col Louvre (Prima Comunicazione)

Tutti in coda per ammirare il ‘San Giovanni Battista’ di Leonardo da Vinci, che dal 26 novembre per un mese è straordinario ospite della Sala Alessi del Comune di Milano, grazie all’Eni e al Louvre, gentile istituzione ‘prestante’. La magia si è ripetuta come nell’inverno 2008, quando l’evento riguardò l’esposizione nella sede del Comune di Milano della ‘Conversione di Saulo’, strepitoso quadro del Caravaggio fresco di restauro, che per Eni inaugurò la stagione dell’impegno artistico legato ai grandi capolavori dell’arte. Per il gigante italiano del petrolio l’evento leonardesco conferma e qualifica la scelta di un impegno massiccio e di lungo periodo in ambito culturale, sia in campo nazionale che internazionale. E pone la company energetica italiana fra i protagonisti del nuovo mecenatismo. Per il “San Giovanni Battista” di Leonardo Eni ha mobilitato oltre a Valeria Merlini, consulente artistica e curatrice della mostra insieme a Daniela Storti, l’intera struttura delle Relazioni istituzionali e comunicazione dell’Eni, guidata da Stefano Lucchini, che ha orchestrato una poderosa campagna di comunicazione: il Corriere della Sera ha fatto da media partner, realizzando uno speciale di otto pagine, e altri speciali sono usciti su La Repubblica, La Stampa, i quotidiani capi area e sui principali settimanali. L’evento è stato seguito anche da una sezione ad hoc del sito dell’Eni, per le scuole sono stati realizzati interventi informativi e l’esposizione del dipinto leonardesco è stata affiancata da un catalogo realizzato da Skira, che inquadra la realizzazione del capolavoro nei due ultimi decenni di vita di Leonardo, fra Milano, Roma e la Francia, dove si trasferì portandosi appresso il quadro e dove morì, nel 1519. Per il lancio dell’evento Eni ha trovato la partnership anche della Walt Disney Italia, che per l’occasione ha pubblicato un numero speciale di Topolino, “Leonardo a Milano”, con la raccolta di tre storie a fumetti dedicate al grande artista uscite negli scorsi anni. L’operazione “San Giovanni Battista” è il primo frutto di un accordo organico di collaborazione tra Eni e Louvre, che nei prossimi anni darà vita a mostre in Francia e in Italia e a importanti operazioni di restauro. “Al Louvre avevamo organizzato, nel 2008, una grande mostra sul Mantegna e per l’inaugurazione avevamo promosso un evento spettacolare, facendo diventare gialla la piramide di Pei”, racconta Annalisa Messa, responsabile Pubblicità e sponsorizzazioni di Eni. “Credo che i vertici del Louvre siano rimasti colpiti dal nostro project management e così, quando ci siamo fatti avanti proponendo una partnership con loro, è stato piuttosto facile intendersi”. Per Eni l’accordo con il Louvre, oltre a portare prestigio e visibilità, ha anche valora strategico: per la compagnia italiana la Francia è un importante mercato di espansione per il gas e l’abbinamento del proprio brand a quello di una della principali istituzioni francesi rappresenta un viatico molto rilevante. La partnership Eni-Louvre è triennale e prevede l’intervento di Eni come sponsor di grandi mostre nella sede del museo francese: olte a quella in corso fino al 4 gennaio intitolata “Tiziano, Tintoretto, Veronese... rivalità a Venezia”, per l’anno prossimo è in programma una rassegna sul neoclassicismo, mentre nel 2012 sarà di scena Raffaello. Eni organizzerà al Louvre anche giornate di studio e ha preso l’impegno di finanziare il restauro di tre opere (riserbo assoluto su chi siano gli autori e di cosa si tratti). In cambio il Louver ha accettato la concessione di prestiti di proprie opere in Italia, per limitati periodi di tempo. Il “San Giovanni Battista” di Leonardo è il primo prestigiosissimo frutto della partnership. Il quadro, che nel viso del santo riprende fattezze ed espressioni della quasi coeva “Gioconda”, era tornato a Milano una sola volta, nel 1939, nel corso di una mostra dedicata al genio e alle opere leonardesche. Di quella mostra allestita nella sede della Triennale, tuttavia, si era addirittura persa la memoria. L’occasione dell’arrivo del quadro a Palazzo Marino è stata utile anche per ricostruire l’evento di settant’anni fa, probabilmente finito nell’oblio per via dell’imminenza della Seconda guerra mondiale, scoppiata poco dopo. Sul ricco sito internet www.leonardomilano.it tutta l’informazione e la documentazione possibile, con schede autoriali, filmati, curiosità. L’impegno museale di Eni, in Italia, si è concentrato nel 2009 su Venezia, attraverso la pertnership istituzionale con in Comune per le attività museali della Fondazione Musei civici di Venezia. Undici le sedi coinvolte fra cui Palazzo Ducale, Museo Correr, Ca’Rezzonico, Ca’Pesaro, Galleria internazionale d’arte moderna, Museo Fortuny. Nel loro insieme, le sedi raccolgono più di 200mila opere d’arte nelle collezioni oltre a quattro biblioteche specialistiche con 250mila volumi. Intensa anche l’attività culturale nei Paesi dove Eni è maggiormente coinvolta per l’estrazione di gas e petrolio. Ai primi di novembre, in Algeria, è stato inaugurato il mosaico “Trionfo indiano di Dionisio”, restaurato grazie alla collaborazione tra Eni, ministero della Cultura algerino, università Roma Tre e Museo archeologico nazionale di Sétif, presso il quale è custodita l’opera. I lavori del restauro del mosaico, che risale al III secolo d.C. e rappresenta un documento artistico accezionale nel panorama dei mosaici algerini, erano stati avviati nell’ottobre del 2008. Ivan Berni