Comunicazione interna, ora tocca al no profit (Il Sole 24 Ore)
Roma - Il no profit è una realtà consolidata e in forte crescita anche in Italia. Cresce anche la comunicazione sia dei soggetti no profit sia delle aziende che svolgono e campagne non finalizzate alla vendita dei propri prodotti ma un “fine” sociale, ambientale o culturale. Il libro di Josè Maria La Porte, “Comunicazione interna e management nel no profit” apre la strada a una riflessione sistematica sul versante della comunicazione interna all’organizzazione non governativa. Nella prefazione, Stefano Lucchini, direttore relazioni esterne di Banca Intesa, sottolinea come nel panorama delle divulgazioni della teoria e della tecnica della comunicazione interna mancasse uno studio dedicato alle attività senza scopo di lucro. La comunicazione interna, in qualsiasi organizzazione, “è uno degli elementi chiave del successo, perché – scrive Lucchini – implica mettere sulla stessa scia tutte le forze operative dell’istituzione per raggiungere gli obiettivi”. Il libro si apre con un capitolo in cui si analizza la realtà del settore, dall’esperienza anglosassone alla definizione delle varie realtà che compongono l’articolato universo del no profit: negli Stati Uniti vengono proposte ben 24 diverse categorie. Quest’approccio definitorio viene seguito anche nell’analisi delle attuali tendenze del marketing, e in particolare di quello interno alle organizzazioni. Al centro di entrambe le riflessioni, vi è la centralità delle persone nell’agire organizzativo. La comunicazione interna è decisiva nello sviluppare l’impegno personale di ogni volontario rispetto alle missioni e agli obiettivi dell’istituzione. Non è tutto, però: in una società ricca di mezzi tecnologici per comunicare, è la persona che comunica per arrivare ad altre persone. “L’insieme dell’organizzazione – scrive Lucchini nella prefazione – è niente se si perde di vista la prospettiva personale”. Quest’aspetto appare “ancora più evidente” nel caso del terzo settore, dove sono presenti un insieme di valori indirizzati al bene comune e non solo un gruppo di persone.
Il volume non si limita ad analizzare i mutamenti nella comunicazione interna e nel mondo del no profit. Offre anche una parte finale propositiva, nella quale si parte dall’indicazione circa la necessità di creare una direzione ad hoc per sviluppare la strategia di comunicazione interna. Si tratta di individuare i pubblici interni per poi pianificare le azioni da realizzare nel Piano di comunicazione. Il libro indica 24 mezzi da utilizzare a tal fine: dalle riunioni all’house organ, dalla convention alla posta elettronica. A chiudere la proposta di applicazione del modello delle relazioni pubbliche alla comunicazione interna delle organizzazioni no profit, è la fase della valutazione. Serve a trarre conclusioni sull’effettività del Piano e cercare di mostrare la validità della stessa comunicazione interna, nonostante “le difficoltà oggettive esistenti per trovare metodi di controllo”.