Galdo profeta antispreco (Prima Comunicazione)

L’idea l’ha avuta l’anno scorso Stefano Lucchini, direttore relazioni istituzionali e comunicazione dell’Eni, che a Natale ha regalato agli amici una riproduzione anastatica del volumetto “Non sprecate”, pubblicato nel XIX anno dell’era fascista, nel quale si spiegava alle casalinghe del Ventennio che “sei centesimi al giorno sprecati da ogni italiano rappresentano per il Paese la perdita di un miliardo di lire all’anno”. E giù consigli su come proteggere la casa dagli spifferi d’aria senza consumare troppo riscaldamento, come cucinare usando pentole sovrapponibili (non abbiamo inventato nulla!) e magari risparmiare olio e burro con piccoli accorgimenti domestici, come utilizzare gli avanzi della tavola per nutrirci e i vecchi giornali per pulire i vetri (è scaricabile sul sito www.nonsprecare.it). Ora il testimone (e il sito) l’ha preso Antonio Galdo, già direttore dell’Indipendente e autore di pregevoli inchieste come “Fabbriche” edito da Einaudi, che dopo una lunga chiacchierata con Lucchini ha cominciato a ragionare sullo spreco insaziabile dei nostri giorni, dissipazione di cose e di energie, sciupio di cibo e di vite, sperpero di risorse e di parole. E si è appassionato al tema. Con l’istinto e il mestiere del buon cronista, Galdo – che per molti anni si è “occupatp degli sprechi nella vita pubblica, di quel denaro che ci appartiene come cittadini e vediamo spesso, indignati, infilato nelle fornaci di una spesa allegra quanto arrogante, di un esercizio del potere sganciato da qualsiasi etica della responsabilità” – ha intrapreso un viaggio nel mondo dello spreco e del risparmio etico, rintracciando i protagonisti di un modo nuovo di vivere la società dei consumi, mettendo insieme molte storie che ha raccolto nel libro “Non sprecare” da poco uscito in libreria edito da Einaudi. Galdo mette a fuoco con innocente crudeltà una società dove – e stiamo parlando solo dell’Italia – ogni anno si gettano 25 milioni di rifiuti, il che significa 585 euro a famiglia. Ma si sprecano in modo irrimediabile anche intere esistenze, basti pensare ai 41,6 milioni di aborti che vengono praticati ogni anno al mondo, al suicidio che è la seconda causa di morte tra gli adolescenti, alle più di diecimila dosi di cocaina consumate al giorno, all’anoressia che devasta ragazze (ma anche ragazzi). Insomma, un modo di concepire la nostra vita sociale del tutto insensato.