In Confindustria è guerra sul “Sole” a Piazza Affari. Oggi Parisi sarà nominato direttore generale (l'Unità)

Roma - Assume una fisionomia sempre più chiara la Confindustria di Antonio D’Amato. Una riunione straordinaria del consiglio direttivo sancirà oggi una notizia già ampiamente filtrata: il direttore generale dell’organizzazione degli imprenditori italiani sarà Stefano Parisi, fino a ieri city manager di Milano. Con lui, in via dell’Astronomia, si trasferisce anche Stefano Lucchini, attualmente all’Enel, con la carica di direttore della comunicazione. Tempo di cambiamenti e tempo di adeguamento di Confindustria e dintorni alla nuova leadership. Anche al quotidiano confindustriale sono attese modifiche che renderanno più vicino alla nuova squadra il consiglio di amministrazione. Un Cda dei giorni scorsi ha rinviato a uno prossimo venturo, ma vicinissimo,la nomina di alcuni consiglieri. Sarà quindi il nuovo consiglio ad apportare eventuali modifiche al progetto di quotazione in borsa de Il Sole 24 Ore e mettere gli azionisti difronte alla scelta ancora rimandata. Insomma, accelerazione alla decisione, nonostante il presidente D’Amato abbia dichiarato una settimana fa a Milano che “Il Sole 24 Ore non è nella necessità di quotarsi, ha l’opportunità di farlo.Possiamo decidere se farlo o meno e stiamo formulando i nostri programmi, le nostre valutazioni.” Le parole di D’Amato non hanno fatto certo piacere al presidente de Il Sole, vicepresidente di Confindustria e presidente della Pirelli, Marco Tronchetti Provera che al progetto sta lavorando da tempo (almeno da prima che  l’ex leader degli industriali, Giorgio Fossa,l’ufficializzasse al limite della scadenza del suo mandato). Non è un mistero, infatti, che Tronchetti Provera, insieme alla direzione e alla redazione del quotidiano, insistono per la quotazione. Un’ambigua dichiarazione ritagliata da una sua intervista, fa addirittura intravedere l’ipotesi di dimissioni in caso Confindustria decidesse di rimandare l’arrivo in Borsa: “Ne trarrò le conseguenze”, risponde il presidente della Pirelli alla domanda su cosa farebbe in caso di non quotazione. Insomma, asserire che il destino del quotidiano economico sta creando tensione negli alti livelli di via dell’Astronomia, non è dire il falso. Del resto il neo presidente che sta già ampiamente dimostrando anche ai suoi nemici di poter brillare di luce propria (non ultimo il confronto-scontro con Cofferati in terreno nemico, casa Cgil, dal quale D’Amato è uscito a testa alta), terrà anche conto di quello che sulla quotazione de Il Sole pensano quelli che sono stati i suoi supporter nella scalata al trono di Confindustria. Di Cesare Romiti si dice che non sia affatto entusiasta, ma non ci sono dichiarazioni pubbliche a supporto. Di Fedele Confalonieri si sa che non la vuole: bisogna ripensarci , danneggerebbe gli altri editori aderenti a Confindustria , ha sostenuto il presidente di Mediaset in un’intervista. Ma D’Amato dovrà anche tener conto dell’opinione del suo vicepresidente Marco Tronchetti Provera e di autorevoli membri di Confindustria, come Vittorio Merloni, che invece insistono per un approdo in Borsa che sbaraglierebbe concorrenti agguerriti sui portali internet, soprattutto quelli di informazione economica e finanziaria. In attesa di dipanare questa matassa, si va avanti con altre novità. L’arrivo oggi di Stefano Parisi (prima di essere braccio destro di Albertini, Parisi è stato capo dell’ufficio economico di Palazzo Chigi sotto Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini e Prodi) a via dell’Astronomia, è un passo necessario a rendere più chiara la situazione. Fernanda Alvaro