Insegnanti a lezione dagli editori Ceccherini: “Fate pensare i ragazzi” (Nazione - Carlino - Giorno)

Milano, successo e posti in piedi per il meeting di “Quotidiano in classe” È un’aula magna strapiena quella dell’Università Cattolica che accoglie, in un piovoso sabato mattina, gli insegnanti che aderiscono o vogliono approfondire il progetto “Quotidiano in classe” dell’Osservatorio permanente giovani-editori. Professori attentissimi, venuti da tutta Italia per il primo dei 5 incontri che toccheranno poi Bologna, Venezia, Salerno e Cagliari. Un meeting importante, perchè saranno poi gli insegnanti, una volta ricevuto il giornale, ad avere il compito di spiegarlo e di guidare il dibattito dei ragazzi, incarico non lieve che, tuttavia – si capisce dai discorsi tra loro – li appassiona. Animatori del dibattito, Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio, Antonello Perricone, amministratore delegato di Rcs Media Group, Luciano Fontana vicedirettore del Corriere della Sera e Stefano Lucchini dell’Eni, da sempre vicino all’iniziativa, coordinati da Manuela Righini del Corriere. “Nella scuola non vogliamo solo formare studenti – ha introdotto Ceccherini davanti ad una platea attentissima – ma anche cittadini, dando spazio alla materia più negletta dal nostro insegnamento: l’educazione civica. E, a questo proposito, vi voglio porre anche una riflessione sulla nostra stessa iniziativa. A che serve il quotidiano? La risposta è: a pensare, a riflettere e a fare pensare che non vi è abituato”. Le informazioni, al giorno d’oggi, non difettano ed è a questo punto della sua argomentazione che Ceccherini svolta e introduce la necessità della lettura guidata, che interessa i docenti. “In un mondo bombardato dalle informazioni – prosegue – non si finisce mai di sapere ma si ha la sensazione di capire sempre meno quello che succede. Per questo abbiamo scelto la carta del quotidiano che fa riflettere. Perchè chi capisce di più è più libero”. Lettura, necessità della discussione, difficoltà di ricerca del vero nel mare delle notizie più disparate, difficoltà di discernere fra le notizie vere e quelle manovrate formano il nucleo del discorso al termine del quale Ceccherini afferma: “La verità è una ricerca senza fine per la quale serve un approccio critico. Noi non vogliamo indottrinare i giovani ma innalzare il loro livello critico per difendersi dalle tossine di certe distorsioni informative”. Antonello Perricone, a.d. di Rcs Media Group, introduce un argomento di attualità: il web. Che oggigiorno va considerato un complemento del giornale cartaceo, non un nemico del quotidiano come fu visto al suo esordio. Un tema che interessa molto anche i giovani presenti, che saranno i fruitori finali del Quotidiano in classe e che non perdono una sillaba degli interventi. “Il quotidiano – ha ribadito Perricone – serve a capire, ad analizzare a costruire la libertà al pensiero, non è che uno strumento nelle vostre mani. Ma i numeri dicono da soli che il web non ha fermato la lettura, Quotidiano in classe raggiunge 1.700.000 lettori su un totale di 2.560.000 studenti, all’incirca quindi il 70% della popolazione studentesca italiana”. Luisa Ciuni