Madonna di Raffaello, il ritorno. “Una porta aperta sul Paradiso” (La Nazione - Umbria)

Paolucci: “E il crollo del torrino è un debito finalmente onorato” Un miracolo di bellezza. La Madonna di Foligno di Raffaello è stata riconsegnata, ieri, all’abbraccio della sua città, in un misto di stupore e meraviglia, gioia e ammirazione. “Scusi, ma si può entrare?”. Nel tranquillo sabato mattina folignate in tanti hanno provato, con in mano la cartolina che riproduce un dettaglio dell’opera, ad anticipare i tempi e vedere il capolavoro di Raffaello prima dell’apertura ufficiale, prevista alle 15 di ieri. L’opera resterà esposta, fino al 26 gennaio, nella chiesa del convento di Sant’Anna, lo stesso scrigno che la contenne fino al 1797, l’anno in cui fu portata via dai soldati napoleonici. “La Madonna di Foligno è il Paradiso – ha detto il responsabile dei Musei Vaticani, l’ex ministro Antonio Paolucci, all’anteprima della presentazione di ieri mattina – . Anzi, per meglio dire è come una porta aperta sul Paradiso. Uno si mette di fronte a questa tela e vede il Paradiso, è felice e grato al destino di essere vivo e di avere occhi per guardare e un cuore per emozionarsi per la bellezza del creato”. E di fronte a tanto splendore è impossibile non osare, impossibile non sognare che l’pera possa tornare a Foligno per sempre. “La Madonna – il professor Paolucci risponde all’ardua aspirazione con una battuta – appartiene al Papa (fu venduta dalle suore, in difficoltà economiche, a Papa Pio VII nel 1815 ndr) e quindi la richiesta andrebbe rivolta direttamente a Francesco. Quando a me – aggiunge – è stato facile convincermi a portare a termine l’operazione-rientro, anche perché avevo un debito con la città di Foligno, contratto durante il terremoto del 1997, ero commissario per il restauro della Basilica di Assisi e ci occupammo anche del torrino del vostro palazzo comunale, in quel momento non riuscimmo a salvarlo, ora ho visto che è stato ricostruito; per questo sentivo di avere un debito, che ora credo di aver onorato”. Arte sublime ma anche spiritualità e fede attorno alla Vergine di Raffaello. “In questi giorni mi permetterò di far tornare questo capolavoro ad essere una pala di altare e, quando le porte saranno ancora chiuse, la mattina presto, ho intenzione di celebrare essa qui davanti”. Lo ha annunciato ieri il vescovo di Foligno, Gualtiero Sigismondi, prima di recitare la preghiera da lui scritta per celebrare l’evento. Il presule ha definito l’esposizione straordinaria di Foligno “un sicuro investimento pastorale e una straordinaria opportunità culturale”.