Per imparare a muoversi in un mondo complesso (Prima Comunicazione)
Un titolo più azzeccato non lo potevano trovare: “Niente di più facile, niente di più difficile” (Fausto Lupetti Editore). Due personaggi della comunicazione del gigante Eni, Stefano Lucchini (48 anni, sposato con due figli, senior executive vice president e public affairs and communication) e Gianni Di Giovanni (47 anni e tre figli, senior vice president external communication), hanno firmato un manuale (pratico) per la comunicazione che, nelle intenzioni degli autori, dovrebbe servire a spiegare al colto e all’inclita gli elementi di una materia spesso considerata robetta facile facile da maneggiare senza guanti, mentre negli effetti si tratta di un sistema molto complesso, delicato quando non addirittura rischioso. Decenti all’Almed (Alta scuola in media comunicazione e spettacolo) dell’Università Cattolica di Milano, Lucchini e Di Giovanni hanno pensato che un libro del genere potesse essere anche utilizzato come testo di studio per chi voglia avvicinarsi alla professione di comunicatore, e fosse ormai necessario per non perdersi nei marosi dell’approssimazione e della ciarlataneria. La presentazione di Ferruccio De Bortoli (“La comunicazione, corretta e responsabile, societaria e istituzionale è parte integrante di un sistema di garanzie che irrobustisce l’opinione pubblica, la vara architrave di una democrazia”) e la prefazione di Moisés Naim, direttore dello snobbissimo e molto reputato Foreign Policy, secondo cui la guida del duo “diventerà un riferimento indispensabile per ogni azienda che vuole gestire la sua comunicazione più efficacemente o per ogni specialista di comunicazione aziendale ansioso di imparare come si gioca nella serie A della comunicazione”, arricchiscono il testo e ne spiegano, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’indispensabilità per chi sia interessato alla materia in modo diretto o indiretto.