Quotidiani al 70% degli studenti (Il Sole 24 Ore)
Al via il programma 2009 dell’Osservatorio Giovani-Editori
Milano – Pedro Ramirez, vulcanico direttore del quotidiano spagnolo El Mundo, ne ha fatta un’altra delle sue cambiando la testata in El Mundo.es. è la prova regina: il web ha definitivamente “contaminato” la carta. “Non mi stupisco di ciò” dice Antonello Perricone, a.d. di Rcs Mediagroup, nel raccontare l’aneddoto alla platea di studenti e professori riuniti ieri nell’aula magna dell’università Cattolica per la tappa inaugurale del tour dell’Osservatorio permanente Giovani-Editori sul progetto Quotidiano in classe. “Quello che importa, oggi più che mai – aggiunge – è il fatto che si educhi il lettore ad un utilizzo ragionato e integrato di carta e internet. Sul web, infatti, non si potrà mai trovare ciò che resterà appannaggio della carta stampata”. “Educare al progetto quotidiano in classe per educare i giovani a una lettura critica dei quotidiani è sempre il nostro obiettivo – precisa Andrea Ceccherini, “inventore” dell’Osservatorio-. Internet era quasi un oggetto sconosciuto nel 2000, ora non più, il che ci impone di rimodulare l’approccio critico alla base del nostro progetto, ma salvandone la sostanza intima”. Nel frattempo, ecco le cifre: “Il 70% della popolazione scolastica, vale a dire un milione e 700mila ragazzi sui due milioni e 500mila iscritti sono stati coinvolti dal progetto di analisi in classe dei quotidiani”. “Internet non è un nemico o qualcosa da temere – ha confermato Perricone – però è una realtà che ci impone, in un annus horribilis per la carta come questo 2009, di riflettere sulle sue modalità di utilizzo economico. Se la struttura di un giornale è “verticale” come nel caso del Wall Street Journal o del Sole 24 Ore, sfruttare il business è fattibile, ma per le testate generaliste farsi pagare per le notizie è ben più difficile”. Per Stefano Lucchini, direttore della comunicazione di Eni, altro ente sostenitore dell’iniziativa, “l’Osservatorio compie un’attività lodevole e degna di essere ancora supportata perchè ci aiuta a comunicare con i giovani sull’energia. È giusto che le future generazioni siano educate all’uso sostenibile delle fonti energetiche”.
R.Fa.