Subito il pienone per la meraviglia della Madonna di Raffaello “Lasciatecela almeno per un mese” (Il Messaggero)

Foligno – La porta del Paradiso, la Madonna di Foligno dipenda da Raffaello, s’è aperta nel Monastero di Sant’Anna, il luogo che per oltre 200 anni l’ha ospitata a Foligno. Un evento straordinario, visitabile gratuitamente fino al 26 gennaio che è una mostra voluta da Eni nel viaggio di ritorno, dopo il record registrato dall’esposizione a Milano, nel viaggio di ritorno dell’Opera ai Musei Vaticani. La parentesi folignate ha scatenato l’estasi in quanti hanno ammirato, e continueranno a farlo anche nei prossimi giorni, la preziosissima tela opera dell’urbinate. Un’estasi quasi indescrivibile per quella porta del Paradiso, così il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci ha definito l’opera, che è l’Umbria. E c’è già chi, a poche ore dall’apertura dell’esposizione straordinaria, vorrebbe che la porta del Paradiso potesse rimanere a Foligno almeno per un mese. Una richiesta avanzata da molti cittadini che hanno sollecitato la possibilità di far restare quest’opera non solo per un tempo limitato ma, intanto, almeno per qualche altra settimana. L’Eni e le autorità locali, tra cui il sindaco Nando Mismetti, hanno accolto con favore questa richiesta. In particolare l’Eni, che attraverso il Stefano Lucchini, direttore relazioni internazionali e comunicazione Eni, si è resa disponibile a tenere il quadro a Foligno per molto più tempo. Ora la decisione spetta ai Musei Vaticani. Il giorno della meraviglia è quindi finalmente arrivato per Foligno e per tutta l’Umbria dell’arte e della cultura. Al Monastero di Sant’Anna ha accolto i tanti, in fila per entrare in piccoli gruppi con attesa di oltre un’ora, è stata inaugurata la visita a una delle opere più prestigiose mai arrivate in Umbria la Madonna di Foligno dipinta da Raffaello Sanzio. Alla presenza del vescovo Gualtiero Sigismondi, del sindaco Nando Mismetti e di tante autorità, più Stefano Lucchni, direttore relazioni internazionali di Eni (che ha reso possibile la visita), e Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, è caduto il velo a una delle più grandi attese in tema di opere d’arte. L’opera, che sarà visitabile fino al 26 gennaio ad ingresso libero tutti i giorni dalle 9 alle 19.30, è collocata nel luogo in cui venne ospitata 200 anni fa, prima di essere presa dai francesi e portata a Parigi. Il sindaco Mismetti, ha parlato di “evento eccezionale per la città, di grande rilievo culturale e di particolare significato spirituale. Questo risultato straordinario – ha spiegato – è stato ottenuto grazie alla sensibilità e alla disponibilità di Santa Sede ed Eni ed è frutto anche della costante azione di quanti, a Foligno, e tra loro l’Ente Giostra della Quintana e la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, si sono impegnati per far sì che questo miracolo potesse avvenire”. Stefano Lucchini di Eni ha detto che “lo scopo della mostra è quello di lasciare un’emozione e un ricordo indelebile negli occhi dei cittadini e di tutti coloro che ammireranno questo splendido capolavoro, rispondere alla richiesta di un territorio, divulgare cultura con operazioni di qualità”. “È importante ricordare – ha aggiunto – che per realizzare questa deviazione di percorso del quadro, altrimenti già a Roma, è stata indispensabile la collaborazione e la disponibilità dei Musei Vaticani che hanno sposato con entusiasmo l’idea di far soggiornare per una settimana l’pera in uno spazio che in passato le è stato familiare”. Il vescovo Sigismondi, che ha scritto per l’occasione una preghiera dedicata alla Madonna di Foligno, ha posto l’accento sul fatto che “l’esposizione straordinaria nella città di uno dei più grandi capolavori di Raffaello rappresenta un sicuro investimento pastorale e una straordinaria opportunità culturale”. A Foligno la gioia per questo evento irripetibile s’è trasformata in estasi. Il tutto in un periodo speciale dove l’evento di Raffaello è stato reso possibile in un mese dove città e diocesi festeggiano Santa Angela, la Patrona Madonna del Pianto e il Patrono San Feliciano”.