Sullo sfondo la “disfatta”: cosa leggere su Caporetto
Ricordiamo, per i piú interessati all’argomento, due lavori stimolanti in quella che resta nel nostro immaginario la disfatta per antonomasia. Il primo è “A Caporetto abbiamo vinto” (Rizzoli, 2017) curato da Stefano Lucchini, laureato in Economia e Finanza, appassionato di storia. È direttore dell’ International and Regulatory Affairs di Intesa Sanpaolo e docente alla Scuola di Giornalismo della Cattolica. Nel 2015 ha scritto, per la Fondazione Corriere della Sera, “Narrare il conflitto. Propaganda e cultura nella Grande Guerra”. “A Caporetto abbiamo vinto” è una rilettura documentata, già dal titolo provocatoria, proposta in modo serio e divulgativo al tempo stesso. Ripercorre le cause e lo sviluppo dei fatti, l’impatto sull’opinione pubblica e la memoria dell’evento attraverso un riuscito montaggio di voci di soldati, giornalisti, politici, scrittori e storici, integrate da una quantità di fotografie, cartoline e manifesti d’epoca che Stefano Lucchini ha raccolto con passione di collezionista. Il secondo libro è “Processo a Caporetto. Cadorna e Badoglio, gli alti comandi, gli ufficiali” (Donzelli, 2017). L’autore, Luca Falsini, dottore di ricerca in Storia contemporanea ha già pubblicato per Donzelli “Insorgere per risorgere. La storia d’Italia tra speranze e conflitti” (2012).