“Torneremo grandi”. Adesso in campo squadra più competitiva (Corriere della Sera)

Milano – “Torneremo a essere una grande banca”. Non aveva il minimo dubbio ieri, il presidente di Intesa, Giovanni  Bazoli, al momento dell’annuncio del nuovo piano industriale. La stessa sicurezza ostentata da Corrado Passera, a cui Bazoli ha dato il compito di guidare la svolta di Banca Intesa. Una svolta iniziata a fine aprile, quando Bazoli ha chiamato Passera, in quel momento numero uno delle Poste, per offrirgli di tornare al vertice di Intesa, dal quale era uscito agli inizi del 1998. Ma il disegno del professore bresciano andava oltre.La reale portata delle sue intenzioni si è capita solo ieri, quando è stata annunciata l’alleanza  nell’investment bank con la banca d’affari Lazard. Una mossa che ha permesso a Passera di portare in squadra due banchieri d’affari di grande esperienza: Gerardo Braggiotti e Arnaldo Borghesi, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Lazard. E di mettere un piede in una delle più prestigiose banche d’affari delmondo. Ma attorno a sé, il numero uno di Intesa ha voluto una squadra competitiva non solo per la banca d’investimento. Ecco allora che per gestire la neonata merchant bank, e cioè le partecipazioni della banca (Italenergia, Olimpia) e le operazioni con i grandi clienti (la ristrutturazione Fiat), ha chiamato Gaetano Miccichè. E con lui è arrivato in Intesa anche Pierfrancesco Saviotti, l’ex amministratore delegato di Comit uscito da Piazza Scala proprio in occasione della fusione con Intesa, a cui Passera ha affidato la gestione dei crediti dei grandi clienti. Per risolvere i problemi interni del personale e gli esuberi, che non saranno pochi in questa fase di ristrutturazione, è arrivato invece dalle Poste Francesco Micheli. Dall’Enel, invece, è arrivato StefanoLucchini, che dovrà gestire la nuova immagine del gruppo e la comunicazione. E viene dall’esterno anche Guido Bellan, ultimo arrivo della squadra di Passera, che gestirà le attività immobiliari. Il resto della squadra di vertice è stata trovata all’interno. A cominciare da Francesco Caputo Nassetti, responsabile per la banca d’affari delle relazioni con i grandi clienti internazionali. E Vincenzo La Via, responsabile tesoreria e finanza. La “bad bank”, cioè la banca che gestisce i crediti incagliati e inesigibili, sarà guidata invece da Vito Faggella, che è stato confermato nella squadra del top management insieme a Luigi Capuano, responsabile banche Italia e Luigi Cornelli, che guida la divisione banche estere e quindi si occuperà dell’uscita dal Sud America  ma anche dello sviluppo ad Est e lungo il Mediterraneo di IntesaBci. Giovanni Gorno Tempini e Giovanni Landi, rispettivamente responsabili di Caboto e Nextra, sono stati confermati alla guida delle società che si occupano di prodotti finanziari, per clienti ordinari e corporate, e dell’asset management. A curare i clienti “ricchi” sarà invece Marco Silvani, che dovrà creare la nuova struttura di private banking insieme al Credit Agricole. Ma ci sono ancora caselle da riempire. E Passera ha promesso nuovi importanti innesti. Il primo dovrebbe essere quello del nuovo capo della divisione corporate, che sarà probabilmente una banca a se stante. La responsabilità, per ora, ce l’ha Passera, che però ha già deciso di lasciarla. Manterrà solo la guida della rete, perchè “ è un’area in cui c’è molto da fare. E poi perché è un genere di lavoro in cui mi diverto”, ha commentato il manager milanese, forse con un pizzico di nostalgia per le Poste. Federico De Rosa