Triennale rivuole l’Esposizione. Via alla candidatura per il 2016 (Corriere della Sera)
Dossier al Bie per rilanciare la rassegna dell’architettura
Non se ne sentiva parlare dal 1996, anno dell'ultima edizione. Ma la «Triennale di Milano», l'«Esposizione internazionale di arti decorative» per cui nel 1933 era stato costruito lo stesso palazzo di viale Alemagna, potrebbe ricominciare presto. Forse già nel 2016, subito dopo Expo. Il presidente della Fondazione Triennale Carlo De Albertis ha presentato la richiesta ufficiale al Bureau International des Expositions di Parigi lo scorso dicembre. A metà gennaio c'è stato un secondo incontro. Ora il dossier è in mano al cda della Fondazione, che dovrebbe dare il suo via libera la settimana prossima. In maggio il progetto verrà presentato al Comitato esecutivo del Bie, in giugno all'Assemblea generale. In viale Alemagna sono fiduciosi: «Il Bie ha già dimostrato di gradire l'intenzione di riprendere la Triennale - spiega De Albertis - Resta da vedere se approverà il dossier in tutti i suoi contenuti». Se tutto filerà liscio, la nuova Triennale si terrà nella primavera del 2016, a 20 anni esatti dalla sua sospensione. «Almeno tre mesi di installazioni ed eventi, con padiglioni riservati agli Stati stranieri e il coinvolgimento di molti spazi cittadini». Quali, resta top secret. Bocche cucite anche sul tema della kermesse. Il budget? «Ne discuteremo in consiglio ? dice De Albertis ?. La logica sarà quella di Expo: i Paesi partecipanti pagheranno una quota. Ma servirà una spesa di base, per la quale auspichiamo l'aiuto dei soci fondatori: il sindaco Pisapia si è detto molto interessato, mentre a Provincia, Regione e Camera di Commercio abbiamo solo accennato la questione». Il lavoro è in progress, dopo l'ok del cda si avranno maggiori dettagli. Ieri, intanto, la Fondazione ha presentato insieme a Eni un'iniziativa dedicata ai giovani: una tessera che regala un anno di ingressi gratuiti agli studenti di materie creative. Si chiama Eni T-card ed entro il 30 marzo potrà essere ritirata dai ragazzi iscritti ai 29 istituti ? tra università, accademie e scuole post diploma ? che hanno aderito al progetto. Il bacino potenzialmente interessato è di 90 mila studenti tra Milano, Torino, Piacenza, Brescia, Bergamo, Parma, Pavia e Verona.
Alessandra Dal Monte